Burger Joint. Una bettola squisita in un albergo di lusso (obbligatorio!)

Preparatevi a vivere un’esperienza unica. Uno degli hamburger più buoni di New York lo potete mangiare qui, al burger joint. Trovarlo è un’avventura, è come una caccia al tesoro. Sì, perché questo posto è letteralmente nascosto dietro la hall di un albergo di lusso. Cioè, per andarci, dovete entrare in albergo. è uno dei luoghi storici dove mangiare l’hamburger a New York, uno di quei locali per cui i newyorkesi vanno matti.

Ecco, se mi chiedete dove fare una cosa da newyorkesi vi dico qui.

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The Loeb Boathouse. Un’oasi per ricchi e poveri a central park

Allora, questo posto qua è una roba seria. Solo che dentro, vista laghetto con barchette, ci mangiano i ricchi e fuori i poracci. Un piatto di spaghetti col pesce sul menù costa 34 $ (e quelli li mangiamo a casa nostra), invece per le tasche meno pregne ci sono hamburgers, soup and salad, e altre poche cose. Però buone. Le patatine fritte sono super e anche la birra.

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Central Park in city bike. New York come il parco sotto casa

Il primo impatto con New York è stato con una città vivibilissima e accogliente. Un’amica. La prima settimana, come vi ho detto nel primo post introduttivo sul mio viaggio a New York, abbiamo alloggiato in un appartamento a Central Park West. La mattina seguente l’arrivo nella big apple abbiamo noleggiato una city bike. Il servizio è molto comodo e semplice: basta scaricare l’App sul telefono e seguire tutte le indicazioni.

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Il mio viaggio a New York: un po’ chic, un po’ low cost (e qualche botta di culo).

Se ti chiedessi sull’arte probabilmente mi citeresti tutti i libri di arte mai scritti. Michelangelo. Sai tante cose su di lui: le sue opere, le aspirazioni politiche, lui e il Papa, le sue tendenze sessuali, tutto quanto vero? Ma scommetto che non sai dirmi che odore c’è nella Cappella Sistina”.

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Se andate a Budapest, non dimenticate le ciabatte

Io, Catia e Michela abbiamo deciso di cominciare il 2016 a Budapest. La febbre da viaggio è scoppiata a metà Ottobre, quando ci siamo proiettate al Capodanno, decise a non voler prendere parte a nessuna di quelle feste in abito da sera, a casa di amici, in discoteca, o al ristorante, dove il menù è composto dagli avanzi di Santo Stefano. La prima sfida ci si è presentata da subito: solo bagaglio a mano. Il che significa un trolley profondo 20 cm alto 40 e largo 35. In pratica tutto lo spazio che di solito occupano l’asciuga capelli, l’accappatoio e almeno un maglione di lana grossa. Di portarsi dietro delle scarpe col tacco, non se ne parla. Del resto, non è che a Gennaio vai a fare la figa a Budapest. Così, partiamo con l’essenziale. Continua a leggere

Dove osano le anguille

è senza dubbio la cosa più grassa che esista (no, forse sono i ciccioli). Ma è stata lei a chiamarci. Ci trovavamo casualmente in giro da quelle parti (per la precisione al festival del giornalismo di Ferrara) e guarda il caso, proprio la scorsa domenica c’era la sagra dell’anguilla. Che fai, ti privi? Di fronte alla regina delle valli non si può non soccombere.

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Dalle stelle al…pollaio.

Salone del Mobile, Milano, 2015. La metro è un casino, tuttavia piuttosto ordinato, nonostante il salone del mobile e il count down a meno quindici giorni all’Expo.Poi io sono convinta che, in certi casi (tipo questo) la massa ti salvi, tu la segui, e da qualche parte arrivi. Siccome sto cercando una lampada, con la mia amica Serena ci buttiamo. Certo, sono consapevole che andare al salone del mobile per una lampada è come andare al salone dell’auto di Detroit per comprarsi una macchina. Continua a leggere