Il primo RAMEN non si scorda mai

Da piccola mi chiedevo perché mia madre non mi facesse mai quelle palline di riso con il talloncino nero in fondo che vedevo nei cartoni animati, che non si esaurivano mai nonostante i morsi da leone di Zenigata o Lupin, oppure quegli spaghetti che si mangiavano con le bacchette (rigorosamente col risucchio) e che entravano in bocca come una cascata al contrario, dal basso verso l’altro, senza soluzione di continuità. Ciotole di spaghetti in brodo che non finivano mai. La risposta è arrivata con gli anni:

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